02/08/2006 Il Resto del Carlino – Il Sole cocente sforna Ricette

Grembiulone sul bikini e matterello in mano. Piadina Romagnola sulla Spiaggia di Riccione.

Così a Riccione, tra ombrelloni e cabine, le bagnanti imparano a fare la piadina. Succede al Bagno delle Donne «Adolfo», zona 97, dove tutto è dedicato al gentil sesso. Persino il cocktail di benvenuto è rosa. Ed è qui che si organizzano lezioni di danze etniche, decoupage e trucco. Segreti del mestiere da custodire in valigia coi souvenir.

Alla guida dello stabilimento balneare, che da bambino ha ospitato pure Luca Cordero di Montezemolo, solo donne. A fare gli onori di casa è la mitica Dorilia Olivieri, classe 1923, che quest’estate festeggia sessant’anni di attività. Con lei le figlie Daniela, Liviana e Milena. Quattro vulcani di fantasia che ogni anno sfornano «ricette» scaccia noia. Si va dai tornei di biliardino, ping pong, dama e scacchi, fino alle sfilate di moda, proposte di giovedì, ogni quindici giorni. Tra ombrelloni e cabine sfilano giovani avvenenti, ma anche signore di una certa età che, per un giorno vivono il sogno delle modelle. Una strizzata d’occhio, uno sguardo intrigante e il gioco è fatto. Dietro alle cabine intanto, ogni martedì Dorilia svela i segreti della piada.

S’impasta, si cuoce e, con prosciutto, stracchino e rucola, la merenda è servita. Per chi non vuole infarinarsi invece Daniela propone pure lezioni di trucco. Mentre soffia sulle sessanta candeline, Dorilia mostra le foto ingiallite del suo bagno che oltre alla famiglia di Luca Cordcro di Montezemolo in vacanza con le governanti al seguito, ha ospitato noti personaggi e imprenditori. «I clienti – racconta – erano pochi, ma benestanti, come i conti Mattioli, l’imprenditore del confetto Faiqui, Tino Scotti, Gianni Rivera del Milan e la marchesa Paolucci.

Nell’immediato dopoguerra, con mio marito Alfeo (Adolfo) Corazza, ho cominciato a lavorare con cabine spartane, quattro pali avvolti in teli di iuta. L’arenile era tempestato di spine. Sembrava un deserto, con una distesa di reti da pesca, barche pronte a imbarcare centinaia di pescatori. Trascorrevo le giornate cucendo sacchi di iuta e altre stoffe, per confezionare tende artigianali da sole. Pulivo la spiaggia, preparavo le sabbiature e lavavo i costumi dei bagnanti ».

Nives Concolino